Da oltre un mese le aziende stanno adottando lo smart working e la scuola lo smart schooling. Mi sono divertita a guardare il fenomeno, avendo anche la fortuna di sentire le testimonianze di diversi titolari d’azienda e dipendenti che, dalla sera alla mattina, hanno caricato in macchina computer e faldoni di documenti per trasferire a casa il lavoro.
La comunicazione è estremamente affascinante, con una capacità di modularsi assolutamente unica. Quello che in Italia non si è riusciti a fare per anni lo abbiamo fatto in poche ore … quindi?
Quindi, mi vien da dire che si può, certo che si può ma forse … non abbiamo avuto il tempo per calcolare alcuni punti fondamentali, affinché lo smart working funzioni bene.
Il lavoro da casa ci apre nuovi orizzonti, allineando il nostro Paese con altri che lo praticano da anni. Quello che a noi è andato storto, probabilmente, è il fattore tempo. Mi spiego: in men che non si dica il lockdown ci ha costretto a riorganizzarci e noi, da bravi lavoratori, non abbiamo guardato in faccia nessuno e lo abbiamo fatto!
Ma cosa abbiamo trovato a casa?
La prima questione tecnica è la velocità di connessione che possiamo avere a disposizione. Il lavoro da casa si svolge con collegamenti al server e con il passaggio di dati/immagini: é fondamentale avere una buona connessione internet.
Non solo. Anche se lavori da casa, tu rappresenti l’azienda e quindi deve essere rispettata la sua brand identity. Ad esempio: inviare le mail dall’indirizzo di posta elettronica aziendale o rispettare gli orari di invio e reperibilità che si avevano prima in azienda. Non lasciare il recapito telefonico personale ai clienti, ma passare sempre attraverso il numero aziendale … Non generare documenti privi di intestazione perché magari sono stati dimenticati file utili in azienda … piccoli gesti fondamentali per rispettare la brand identity.
Continuo: è fondamentale definire all’interno della propria casa uno spazio dedicato al lavoro. Non deve necessariamente essere una stanza esclusiva, può essere anche la cucina, il salotto, la camera da letto. Fondamentale è definire uno spazio unico, dove il materiale di lavoro non sia avvicinabile da altri membri della famiglia.
Inoltre, il luogo dedicato deve essere privo di rumori poiché è risaputo che, quando si è in videochiamata o videoconferenza, i microfoni sono molto sensibili e catturano tutti i rumori esterni. Ad esempio: se siete al telefono e un membro della famiglia sta usando il frullatore, vi garantisco che il vostro cliente/datore di lavoro non riuscirà a capire le vostre parole.
Fondamentale: lo smart working si può attivare solo se avete definito dei confini ben precisi con i vostri famigliari. Se si tratta della vostra compagna o compagno, dovete definire un tempo ben preciso durante il quale non potete essere reperibili. Se si tratta dei figli, delimitate un tempo ben preciso di non disturbo. Il figlio che vi chiama, che attira la vostra attenzione, che si mette in pericolo o che semplicemente vuole stare vicino a voi, deve essere educato al rispetto del vostro tempo lavorativo. Organizzatevi per non avere la responsabilità dei figli durante il lavoro. Questo è, forse, il passaggio più delicato, ma vi garantisco che una buona organizzazione vi permetterà di apprezzare appieno i vantaggi dello smart working.
La comunicazione, se ben gestita, ci permette veramente di oltrepassare molti limiti, ma il rapporto umano e la presenza fisica in azienda non potranno mai essere sostituiti dallo smart working. È essenziale dedicare del tempo in azienda. Quanto? Dipende dalla tipologia di lavoro. La presenza in azienda vi permette di mantenere vivo il senso di appartenenza e di squadra e di restare allineati sugli obiettivi da raggiungere in team. Fissate quindi a calendario le giornate che dedicate all’interno dell’azienda.
Questo è lo smart working che, dal 2017 a seguito della legge n° 81 (gazzettaufficiale.it), è stato introdotto in Italia, ma che in altri Paesi è già in atto da tempo. Aspetto la conclusione dell’anno scolastico per fare una mia riflessione sullo smart schooling.
In questo mese, le testimonianze che mi sono arrivate piu che essere esperienze di smart working, sono state definite extreme working! Il confine è davvero sottile e, quella che dovrebbe essere un’opportunità, per molti si è trasformata in una “prigione” fatta di privazioni, caos e solitudine.
Ricapitolando, poche sono le regole da rispettare per vivere serenamente lo smart working:
- Verificare la velocità di connessione
- Rispeattare la brand identity che si rappresenta
- Definire in casa uno spazio dedicato al lavoro
- Proteggere lo spazio dedicato da rumori di varia natura
- Definire un tempo di lavoro con il proprio compagno
- Educare i figli al rispetto del vostro tempo/spazio di lavoro
- Programmare le visite in azienda per mantenere la dimensione del brand
Personalmente sono allenata allo smart working e vi garantisco che i vantaggi sono notevoli. Primo fra tutti: vivere appieno la propria famiglia.